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Categoria: ...IN ITALIA
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Premessa

In Italia si dà sempre più di sovente sfogo alle facili indignazioni di pancia in una compagine politically correct imperniata sullo sputtanamento per partito preso degl'italiani, una balorda moda salottiera che fa da contraltare ai ragli popululistico-demagogici dei Salv(inas)ini od i Grillo di turno. Prima che gli snob della sinistra altolocata s'indignino fra una degustazione di Cognac ed un assaggio di caviale, o prima che i nazi-comunisti cingan d'assedio una qualche vetrina di negozio in segno di protesta (e poi anche perché la proprietà privata è un furto) con una molotov messa a punto nel lerciume d'un qualche centro sociale, una puntualizzazione di semplice informazione corretta è quantomeno d'uopo! D'accordo?

 

Cosa dicono veramente le leggi dell'UE e l'Italia su profughi e clandestini nella condizione di naufraghi

La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea fa eco alla Convenzione di Ginevra in merito allo status dei profughi:

gli stati non possono rinviare i rifugiati in paesi dove questi sono perseguitati e rischiano la vita.

La Convenzione di Soccorso e Ricerca (SAR) del '79 dà obbligo alle Guardie Costiere di prestar soccorso ai naufraghi, portantoli in luoghi sicuri: il giudizio del capitano soccorritore è insindacabile in merito al luogo sicuro cui destinarli, e non può esser perseguito.
http://www.ilpost.it/2013/10/04/legge-bossi-fini/

Nel 2013 son stati tratti in salvo circa 25mila migranti DURANTE la traversata.
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2013/10/15/Immigrazione-2013-35mila-sbarcati-25mila-salvati-mare_9465941.html

Il secondo comma dell'articolo 12 del Testo Unico - leggo da un ottimo libro di Davide Maria De Luca, giornalista de Il Post,  dal prolisso titolo a caratteri cubitali DIZIONARIO DELLE BALLE DEI POLITICI E DEGLI ANTIPOLITICI, OVVERO COME DIFENDERSI DALLE FAVOLETTE E CAPIRE COME STANNO VERAMENTE LE COSE, dal quale avevo già preso spunto per demolire le bufale che aleggiavan attorno al fiscal compact - stabilisce in maniera inequivocabile che

non costituisce reato le attività di soccorso e assistenza umanitaria prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno comunque presenti nel territorio dello Stato


Non solo: gli articoli 489 e 390 del codice della navigazione - continuo a leggere - obbligano a soccorrere

imbarcazioni o persone in difficoltà, a meno che le operazioni non rappresentino un pericolo per l'imbarcazione soccorritrice

 l'articolo 1158 commina addirittura pene sin ad 8 anni di reclusione per l'omissione di soccorso.

 Quando accadono tragedie in mare aperto, com'è che si trascura sempre di rifilar un minimo di responsabilità agli scafisti, quasi non esistessero? Chi ha memoria del naufragio di Lampedusa, quello provocato in seguito ad un incendio a bordo del relitto e costato la vita ad almeno 366 migranti? Tutti a levar cori di sdegno contro l'Italia per mancato soccorso, con una rampante Giusi Nicolini a rincarar la dose:

L'Italia ha normative disumane. Tre pescherecci sono andati via dal luogo dela tragedia perché, in passato, il nostro paese ha processato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina i pescatori che hanno salvato vite umane

Sicché queste presunte normative italiane avrebbero persuaso i pescatori a desistere dall'intento di prestar soccorso ai migranti naufraghi... Balle! Infatti...

Ciò che aveva dissuaso i pescatori dall'intervento risiedeva nel timore per la loro stessa incolumità: la possibilità che gli scafisti armati s'impossessassero delle loro imbarcazioni da pesca; che il peso dei migranti trasbordati potesse ribaltarli con tragiche conseguenze. Forse è troppo politicamente scorretto identificare come responsabile della tragedia lo scafista, tale Kaled Bensalam, allora 35enne, messo agli arresti con gravissimi capi d'imputazione su disposizione della Procura di Agrigento: procurato naufragio, omicidio plurimo e volontario, nonché favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
1)

Il tunisino, che si era rifugiato in un centro accoglienza, veniva chiamato dagli altri “White man”, in quanto era l'unico non di colore sul barcone. Era l'unico a dormire nella cuccetta, mentre tutti gli altri erano costretti a vivere ammassati gli uni sugli altri, compresi i bambini più piccoli

2)

 a quanto affermano i sopravvissuti, Bensalam sarebbe anche stato il responsabile dell'incendio divampato a bordo. L'uomo avrebbe appiccato il fuoco per fare notare la presenza della nave alle autorità italiane.

3) 

I sopravvissuti hanno raccontato che ci sarebbe un centro di raccolta a Tripoli, dove i migranti, che hanno pagato tra 1.000 e i 2.000 dollari a persona, sarebbero stati ospitati, chi per giorni chi per settimane, in un grande capannone e poi condotti in un porto su cassoni di camion telati chiusi. Infine le persone sarebbero state fatte salire su piccole barche che li hanno condotti al largo dove li attendeva la nave che il 3 ottobre scorso ha fatto naufragio davanti al porto di Lampedusa

http://www.ilgazzettino.it/ITALIA/CRONACANERA/lampedusa_scafista_incendio_barcone_naufragio/notizie/336578.shtml

 

Prescindendo da come vengon utilizzati i fondi stanziati per il soccorso degl’immigrati, casi di mala giustizia – ahinoi – ce ne son stati anche in questo ambito: Giusi Nicolini, a sostegno delle sue dichiarazioni a caldo della tragedia e quindi dal forte impatto emotivo, menzionò il caso dei due pescherecci tunisini che, l’8 agosto 2007, trassero in salvo 44 migranti, prelevandoli da dei barconi, facendoli attraccare sulle coste lampedusane. Il Tribunale d’Agrigento – leggo sempre dal libro precedentemente menzionato -, in seguito al fatto, aprì delle indagini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in base al sospetto che li stessero trasportando illegalmente sin dall’inizio. L’esito della sentenza culminò nell’assoluzione per quanto riguardava il capo d’imputazione suddetto; in una condanna, invece, per resistenza a pubblico ufficiale ed aggressione di nave da guerra. Cosa che avvenne, ma per motivi di stato di necessità, così come avrebbe poi addotto la Corte d’Appello per assolver i capitani tunisini anche da queste due accuse. Sicuramente un errore giudiziario: le imbarcazioni tunisine furon poste sotto sequestro e l’equipaggio tenuto in custodia cautelare per una quarantina di giorni buoni.
Ad ogni modo, questo caso si configura come un unicum, e di certo non è da elevar a prova di quanto sostengono i Nicolini di turno.

 

La verà entità del femminicidio, dati alla mano

In Italia, mediamente, ogni 10 vittime d'omicidio, 7 sono di sesso maschile, 3 di quello femminile. Nel 2013, ad esempio, gli omicidi consumatisi nel nostro paese son andati attestandosi nel numero di 470, 115 dei quali han visto le donne come vittime. Su un campione di 60 e passa milioni di abitanti, l'entità del fenomeno è piuttosto contenuta, tenuto pure conto del fatto che - stando sempre all'articolo della Chirico - in quell'anno il numero complessivo d'omicidi s'è rivelato il più basso da oltre un secolo a questa parte.

Secondo le stime fornite dalle Nazioni Unite con il Global study on homicide, alla voce Homicides by sex, le vittime donne per femminicidio ammontano a circa il 23,9%; percentuale di gran lunga inferiore rispetto, per esempio, a quella del Belgio, con il suo 41,5%; alla Svizzera ed alla Croazia, forti del loro 49/50%; all'Ungheria, con il 45,3%; all'isola di Malta, su cui grava lo spettro d'un tutt'altro che distensivo 75% (anche se c'è da dire che i maltesi, dall'impronta caratteriale evidentemente arabescata, son poco più di 400mila). Meglio dell'Italia? Gli Stati Uniti, con una percentuale del 22,5%. Tirando le somme, nell'esperica peninsola degl'avi nostri, su 100 omicidi a sfondo passionale, circa 24 son riconducibili al femminicidio. Perché i buonisti non gridano alla misoginia, misandria, omofobia, razzismo di tutti quegli Stati islamico-teocratici in cui vige la santa Shari'a, la legge che prevede la pena di morte per apostasia, blasfemia, adulterio, omosessualità e che contempla pure l'amputazione di mani o braccia per chi ruba? E perché non spender mezza parola sulle 60 e passa milioni di bambine costrette a contrarre in marito maschi nella loro avanzata senescenza? Fino a qualche anno fa, in tv trasmettevano notizie d'infanticidi compiuti da madri in stato depressivo, confusionale et similia. Domanda: significa forse che i bambini in fasce non si debbanan lasciare in custodia delle proprie madri? Quante, di fatto, commettono i cosiddetti infanticidi? Direi pochine pochine. E' evidente che son le linee editoriali dei telegiornali a stabilire su cosa focalizzarsi di periodo in periodo, in tal modo imprimendo nell'immaginario collettivo un'idea disinformativa della situazione generale. O forse crediamo che di punto in bianco gl'infanticidi abbian ceduto il passo ai più politicamente corretti da segnalare femminicidi? I dati dicon altro, con buona pace dei buonisti disinformatori.

Anno 2010

Nel 1992 c’erano stati in Italia 1.275 omicidi, nel 2010 (ultimo anno disponibile) appena 466, cioè poco più di un terzo. La diminuzione riguarda principalmente gli uomini ma anche le donne: se c’erano state 186 vittime nel 1992, nel 2010 ce ne sono state 131, con un calo del 29,57% [...] gli omicidi di donne sono un fenomeno stabile, tendenzialmente in calo qualsiasi sia l’anno preso come riferimento: oscillano fra i 160 (1998) e i 131 (2010). Non c’è bisogno di inventare cifre balzane e di firmare appelli alla creazione di “task force” ministeriali per sapere che i colpevoli vanno arrestati, perseguiti, condannati severamente. Le leggi ci sono.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/11/femminicidio-numeri-sono-tutti-sbagliati/590171/

Anno 2012

Si uccide di meno in Italia. Gli omicidi sono stati 526 nel 2012. [...] Prosegue dunque la tendenza al calo delle uccisioni (-67,8% rispetto al 1990, quando erano state 1.633).
Il 30% delle vittime (159) sono donne, dato pressoché immutato rispetto al triennio precedente, nonostante la crescente attenzione mediatica sul femminicidio [...] Tra i Paesi europei l'Italia presenta uno degli indici più bassi (1 omicidio ogni 100mila abitanti, a fronte di 1,9 in media nell'Ue)

http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/legalita/2013/07/11/526-omicidi-2012-minimo-ultimi-40-anni_9008949.html

 

Provate a consultare questo accurato documento stilato dalla United Nations Office on Crimes and Drugs alla pagina numero 59:
Download - Global Study on Homicide - 2011


E pure quest'altro: http://www.unodc.org/gsh/en/data.html

 

 

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