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Categoria: PASSATO PROSSIMO
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Premessa

Col ricorrere dell'anniversario della strage alla Stazione Centrale di Bologna, è bene che si spendan due parole scomode sui reali dei ex machina dietro a questo crimine. Fermo restando che Fioravanti e Mambro son stati due feroci criminali d'estrema destra, rivelatisi degl'indefessi sicari del movimento terroristico d'ispirazione fascista N.A.R., a cui si deve la paternità di 33 omicidi, la strage di Bologna reca un'impronta di tutt'altra ideologia. L'ex giudice Rosario Priore, che in passato s'è occupato dei processi più celebri della storia giudiziaria nostrana (la strage di Ustica, l'attentato a Karol Wojtyla, l'assassinio di Moro), rilancia la pista araba, ripercorrendone le tappe nei loro passi salienti. Di seguito i retroscena sottaciuti, o comunque passati in modo defilato, di questi tragici eventi che han provato profondamente l'Italia agli albori degli anni '80. Prossimamente, m'acquisterò un libro in merito a questa strage: DOSSIER. STRAGE DI BOLOGNA. LA PISTA SEGRETA, di Gabriele Paradisi, Gian Paolo Pelizzaro, Francois de Quengo de Tonquédec (Giraldi Editore, Bologna).

 

I fatti

 Alle ore 10.25 di un rovente 2 agosto 1980, detonò un ordigno esplosivo collocato nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione centrale di Bologna, causandone il crollo dell'ala ovest: la deflagrazione provocò l'uccisione di 85 persone ed il ferimento di altre 200. Priore getta una luce inquitante sui moventi di quella strage: "Nel novembre del ’79 avevamo arrestato a Ortona tre militanti romani (Daniele Pifano, Giuseppe Nieri e Giorgio Baumgartner) di Autonomia Operaia, movimento sovversivo extra-parlamentare d'estrema sinistra,  che stavano trasportando due missili terra-aria bulgari, destinate ai terroristi palestinesi. Quell’operazione portò anche all’arresto di Abu Anzeh Saleh, un dirigente del Fronte popolare che era il responsabile dell’organizzazione in Italia. L’organizzazione pretendeva assolutamente la liberazione di questa persona, perché la ritenevano una violazione del ‘lodo Moro‘ (basi logistiche in Italia in cambio della non belligeranza)". Malgrado il Comitato centrale dell'Fplp avesse diramato un bollettino che caldeggiava la liberazione di Saleh, quest'ultimo fu condannato dal Tribunale di Chieti, sentenza confermata dalla Corte d'Appello dell'Aquila (Abu Anzeh Saleh fu arrestato e condannato per il traffico dei lanciamissili Sam-7 Strela). L'11 luglio 1980, appena tre settimane prima della strage, il direttore dell'allora U.C.I.G.O.S. (Ufficio Centrale per le Investigazioni Generali e per le Operazioni Speciali), De Francisci, lanciò l'allarme sul concreto rischio di un imminente atto terroristico di matrice araba, come segno ritorsivo dovuto alla condanna di Saleh. Risulta altresì accertata la presenza del noto terrorista tedesco Thomas Kram (il primo a sinistra della foto), invischiato in intrallazzi legati al traffico d'armi con gli arabi, a Bologna proprio nel giorno in cui la bomba era esplosa. Il gruppo terroristico facente capo a Ramirez Sanchez, detto Carlos lo sciacallo (al centro), legato a doppio filo al Fronte per la Liberazione della Palestina, avrebbe assunto un ruolo fondamentale nelle stragi in seguito alla rottura del cosiddetto Lodo Moro, l'accordo suggellatto dal governo italiano con la resistenza palestinese.  In virtù di questi elementi, a cui s'è giunto grazie ai risultati prodotti dalla Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi prima, dalla Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhini poi, dal novembre 2005 la Procura di Bologna ha riaperto le indagini su una pista investigativa lasciata in sordina prima d'allora.

 

Qualche virgolettato...

<<Due persone sono indagate nell’inchiesta bis sulla strage di Bologna dove una bomba, il 2 agosto 1980, uccise 85 persone, ferendone oltre 200. Il procuratore Roberto Alfonso e il pm Enrico Cieri hanno iscritto sul registro degli indagati i terroristi tedeschi di estrema sinistra Thomas Kram, 63 anni, e Christa-Margot Fröhlich, 69. Entrambi legati al gruppo del terrorista internazionale Carlos ‘lo Sciacallo’, Ilich Ramirez Sanchez, detenuto in Francia.>>

<<Thomas Kram, terrorista delle ‘Revolutionaere Zellen’ legato a Carlos ‘lo Sciacallo', esperto di esplosivi e che pernottò a Bologna all’hotel Centrale tra l’1 e il 2 agosto ’80 col suo vero nome, e Margot Frohlich, pure lei tedesca legata a Carlos, che nell’82 venne anche arrestata a Fiumicino con esplosivo in una valigia, e che, secondo una testimonianza, l’1 agosto alloggiò all’hotel Jolly di Bologna, vicino alla stazione. Sono loro a impersonare la ‘pista palestinese' per la strage alla stazione (2 agosto ’80, 85 morti), partita dal lavoro della commissione Mitrokhin.>>

http://www.stragi80.it/strage-di-bologna-indagati-due-terroristi-tedeschi-di-estrema-sinistra/

 

Dodici domande al terrorista Carlos: dica la verità  sulla strage di Bologna, un articolo di Gabriele Paradisi

<<Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il più noto terrorista al mondo, Ilich Ramirez Sanchez, detto «Carlos», legge Il Tempo o, perlomeno, qualcuno gli sottopone i nostri articoli controcorrente sulle stragi e sul terrorismo che lo riguardano. Confidando che questa eventualità possa ripresentarsi, abbiamo pensato di inviargli una lettera aperta, rivolgendogli alcune domande.

1. Signor Carlos, in un'intervista al Messaggero pubblicata il 1° marzo 2000, parlando di un «compagno» presente in stazione a Bologna la mattina della strage, contribuì a dare il via a un'inchiesta che, sviluppata da Gian Paolo Pelizzaro e Lorenzo Matassa in Commissione Mitrokhin, sfociò nell'apertura di un nuovo fascicolo da parte della Procura di Bologna (novembre 2005) sulla cosiddetta pista palestinese. Nel 1995, si era giunti a sentenza definitiva di condanna dei neofascisti dei Nar Fioravanti e Mambro. Perché fece quella rivelazione che ha rimesso in discussione quel giu dicato?

2. Lei non fece immediatamente il nome di quel «compagno». Solo nel luglio 2005, i citati consulenti della Mitrokhin scopriranno trattarsi di Thomas Kram, membro storico delle Cellule rivoluzionarie tedesche, gruppo di estrema sinistra in cui avevano militato anche il suo braccio destro Johannes Weinrich, Magdalena Kopp, all'epoca sua moglie, e altri membri della sua Organizzazione dei rivoluzionari internazionalisti. Lei ha sempre smentito che Kram facesse parte della sua organizzazione. Perché?

3. Credo sia al corrente che, dopo la caduta del muro di Berlino, gran parte dell'archivio della Stasi e quelli dei servizi segreti di altri Paesi dell'Europa orientale, sono diventati accessibili e che in essi esiste una folta documentazione su lei e il suo gruppo. Su Kram ci sono molti documenti che attestano senza ombra di dubbio facesse parte della sua organizzazione: viene indicato come il numero 7 dell'organigramma. Cos'ha da dire in proposito?

4. Lei in alcune interviste a giornali italiani introduce dettagli biografici molto precisi su Kram, il quale ha ammesso ad un settimanale tedesco di averla incontrata almeno 3-4 volte. Di sicuro vi incontraste a Budapest alla fine di ottobre dell’80. Il passaporto di Kram, custodito negli archivi Stasi, mostra oltre 60 timbri d'ingresso e d'uscita dalla Ddr, dove c’era una vostra base. Questi viaggi sono compatibili con l'attività, seppur militante, di un libraio di Bochum? Kram entrò in clandestinità nel dicembre 1987 e riemerse 19 anni dopo. In questo periodo ebbe contatti con la sua organizzazione?

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5. Lei sa che faceva Kram a Bologna la mattina del 2 agosto 1980 e perché la sera del 5 tentò di entrare a Berlino Est, poche ore prima dell'arrivo in quella stessa città di Weinrich da Budapest?

6. Lei ha detto che la Kopp redasse un documento sulla strage che è conservato nei vostri archivi. Perché il suo gruppo si interessava all’attentato di Bologna tanto da produrre una relazione interna? Dov'è oggi quel documento? Può dare indicazioni per recuperarlo e metterlo a disposizione dei magistrati?

7. Tra la fine di maggio e la prima metà di luglio 1980, prima Weinrich poi lei vi recaste in Libia. Durante il suo soggiorno dal 2 all'8 luglio 1980, lei scambiò con Weinrich, che si trovava a Berlino Est, diversi telex. In uno di essi lei scrive: «Le trattative sono in corso». Ricorda che affari stava trattando con Gheddafi in quei giorni? Gli ex agenti della Cia, Edwin Wilson e Frank Terpil, nel ’77 fecero giungere in Libia un grosso quantitativo di C4. Lei, che riceveva dal regime di Tripoli armi, ha ricevuto anche parte di quell'esplosivo?

8. Lei si considera a tutti gli effetti un «palestinese», avendo nel 1970 abbracciato la loro causa. Per conto dei palestinesi e del gruppo di Wadi Haddad e George Habbash (Fplp), lei ha compiuto numerose azioni. Dopo il sequestro dei ministri arabi all'Opec di Vienna (1975), ci fu una rottura con Haddad. Può confermare che dopo la morte di quest'ultimo (marzo 1978), lei riprese i contatti con l'Fplp? In una relazione informativa della Stasi su un'intercettazione del 12 luglio 1980, lei sostiene di aver preso contatto nel giugno 1979 con «Abu Iad» (ossia Salah Khalaf) numero 2 di Fatah e capo dei servizi segreti palestinesi. È vero?

9. In una deposizione dell'8 ottobre 1986 davanti al giudice istruttore veneto Carlo Mastelloni, il generale Silvio Di Napoli, vicedirettore della seconda divisione «R» del Sismi (1° novembre 1979-30 giugno 1981) e addetto a ricevere le informative provenienti dal capocentro del Sismi a Beirut, col. Stefano Giovannone, dichiarò testualmente: «Dopo la prima condanna (25 gennaio 1980) inflitta agli autonomi (Pifano, Baumgartner e Nieri, sorpresi a Ortona la notte tra il 7 e l'8 novembre 1979 con due missili Sam-7 Strela) e al giordano (Abu Anzeh Saleh, responsabile dell'Fplp in Italia) pervenne da Giovannone l'informativa secondo cui l'Fplp aveva preso contatti con il terrorista Carlos». Ciò avvallò la minaccia prospettata da Habbash». Conferma questo contatto? Qual era la minaccia del leader Fplp?

10. Anche Christa-Margot Fröhlich, indagata insieme a Kram dalla Procura di Bologna, è indicata come appartenente al suo gruppo. Lo conferma? La Fröhlich fu arrestata il 18 giugno 1982 all'aeroporto di Fiumicino con una valigia contenente 3 chili e mezzo di miccia detonante. Era un trasporto per conto della sua organizzazione?

11. Secondo un rapporto della Stasi del 30 giugno 1982, avevate provveduto a procurare alla Fröhlich un avvocato, Rambert, e sembravate certi di una rapida scarcerazione. Si legge in quel testo: «Il fatto che la Fröhlich sia stata arrestata in Italia è considerato un male minore, dal momento che è possibile il suo rilascio in tempi relativamente brevi, grazie ai buoni rapporti tra l'Olp e i servizi segreti italiani». Evidentemente il riferimento è al cosiddetto «lodo Moro». In realtà la Fröhlich resterà in carcere diversi anni. A Parigi lei è stato condannato all'ergastolo nel 2011 (condanna confermata nel 2013) per gli attentati compiuti in Francia a treni e stazioni nel 1982-1983 come ritorsione all'arresto e alla mancata liberazione di sua moglie Magdalena e di Bruno Breguet, arrestati nel febbraio 1982. Per la mancata scarcerazione della Fröhlich pensaste di organizzare qualche azione?

12. In un rapporto interno della Stasi del 18 gennaio 1985, viene ascritto al suo gruppo «l'attentato dinamitardo sul treno Bologna-Firenze del 23.12.1984», noto in Italia come la strage del treno di Natale o del Rapido 904, che causò 17 morti e 257 feriti. Cosa può dire al riguardo?>>

 

Fonti varie

http://www.iltempo.it/cronache/2014/08/03/ecco-perche-la-pista-palestinese-regge-nonostante-l-archiviazione-1.1277391

http://www.iltempo.it/cronache/2013/10/12/l-omerta-del-terrorista-tedesco-per-coprire-la-pista-palestinese-1.1179935

http://www.iltempo.it/cronache/2013/10/09/per-anni-si-e-indagato-a-senso-unico-la-pista-palestinese-e-quella-giusta-1.1178951

http://www.iltempo.it/cronache/2013/10/07/bomba-in-stazione-uomini-di-carlos-a-bologna-prima-e-durante-la-strage-1.1178418

 

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