Nel 1916, il Belgio assunse il controllo del Rwanda soggiogandolo ad una politica colonialistica basata sullo sfruttamento, adoperandosi affinché i Tutsi avessero la supremazia sugli Hutu, preparando in tal modo - ma nulla può giustificare quello che sarebbe accaduto poi - terreno fertile alle ostilità etniche.
Nel '59, il Belgio cedette le redini di questo minuto staterello alla maggioranza Hutu.
Da lì, Tutsi e Hutu moderati furon bersaglio delle istituzioni estremiste, e tali persecuzioni li indussero a riparar negli Stati limitrofi (si parla di centinaia di migliaia di profughi).
Nell'''88, alcuni di questi rifugiati diedero vita, nell'Uganda, ad un movimento patriottico passato alla storia sotto la denominazione di RPF (Fronte Patriottico Ruandese).
Nel '90, l'RPF si mosse sul piede di guerra contro il regime ruandese degl'Hutu: l'offensiva fu ostacolata dall'intervento del Belgio e la Francia. Ma, fin al '93, fior di guerre andaron susseguendosi, finché le Nazioni Unite non intervennero avanzando un accordo basato sulla spartizione del potere fra le due etnie. Tuttavia, l'imperante estremismo fra gli Hutu precluse il delinearsi d'ogni proposta di pace, perpetrando massacri indiscriminati di Tutsi ed Hutu moderati che avrebbero poi assunto i contorni del genocidio.
L'organizzazione paramilitare Interahamwe, composta da Hutu estremisti, si macchiò così d'uno dei crimini più efferati a memoria d'uomo...
Correva l'anno 1994 d'un 6 aprile...
Primo giorno di guerra civile: 8mila morti.
Secondo giorno: 30mila morti.
65esimo giorno: 620mila morti.
Dopo 100 giorni, i morti sarebbero ammontati a circa 1 milione.
E nel mentre che il genocidio andava consumandosi, il resto del mondo stava a guardare...
<<New York Times journalist Raymond Bonner wrote: “What happened this year was horrendous — Tutsi slaughtered in fields, schools and homes, in churches where they sought sanctuary — yet the West did not intervene. That neglect, the argument goes, puts a moral obligation on the world not to desert the Rwandan people again.”(Bonner, 1994)>>
Qui l'articolo da cui ho tratto il virgolettato a fine post
Un film sul genocidio in Rwanda: Accadde in aprile
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